Parti dinamiche

Scrivere per orchestra significa finire sommersi da quintali di carta (ecco perché sono così pochi i pezzi “ecologisti”, NdR). Già, perché oltre alla partitura ci sono anche le parti staccate per i singoli strumenti o leggii. Nel caso di una partitura scritta al computer, significa popolare il disco rigido di miriadi di file. Sibelius 4, primo tra i “pezzi grossi” se non primo in assoluto, incorpora partitura completa e parti staccate nello stesso file. Ogni modifica sull’una si riflette immediatamente sull’altra. Niente più bisogno di rigenerare tutte le parti dopo la prima prova con l’orchestra.

Le modifiche non sono meccaniche, ma si adattano al contesto in maniera molto intelligente. Ad esempio, se si sposta un’indicazione di dinamica in una parte, questa non necessariamente si riposizionerà anche in partitura, dove la spaziatura è diversa che nelle parti.

Unito ad un ulteriore perfezionamento della spaziatura, con una perfetta correzione delle collisioni fra note ed alterazioni, Sibelius può produrre da una ink-jet domestica spartiti da far invidia alle case editrici.



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