Librerie tascabili

Parallelamente agli sforzi titanici di chi stava creando le collezioni più mastodontiche, si svolgevano quelli in direzione [di vettore, segno] opposta di coloro che cercavano di far entrare un’orchestra intera in uno spazio limitato – e soprattutto in un preventivo di spesa più modesto. I campionatori software del momento, come EXS24, HALion, Kontakt o Gigasampler, con la loro capacità di leggere campioni in vari formati, consentivano di contare su un pubblico piuttosto vasto e quindi di diluire le spese di sviluppo. Alla comparsa della Garritan Personal Orchestra (GPO, 2004), due giga di campioni che coprono tutte le famiglie orchestrali, sono seguite negli anni numerose altre orchestre tascabili: ad esempio i Symphonic Instruments di MOTU, la Miroslav Philarmonic di IK Multimedia (che ripropone la vecchia ma ancora eccelsa libreria di Vitous), la VSL ridotta ai minimi termini fornita da Native Instruments con Kontakt, e poi le versioni minori delle librerie [dei titoli] di East West.

Oltre al pregio della leggerezza e del costo contenuto, le piccole librerie hanno dalla loro una serie di buone idee, resesi necessarie per fare molto con poco. Ad esempio, per la GPO Garritan escogita un sistema di controllo del volume molto efficace: la ruota di modulazione agisce sul volume, consentendo una facile esecuzione in tempo reale di crescendo e diminuendo. La tecnica del “keyswitch” si perfeziona. Si introduce l’idea di insieme costruito da più solisti: la GPO non contiene, ad esempio, un solo violino solista, la cui moltiplicazione porterebbe a problemi di fase, ma diversi solisti con suoni sufficientemente diversi da sembrare un insieme eterogeneo – esattamente come accade nella realtà.



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